IL PREZZO DI ACQUISTO DELLA MERCE

Sulla mancata conoscenza del reale prezzo di acquisto della merce in farmacia, c’è da dire con schiettezza che i fornitori rendono talvolta illeggibili i loro documenti, utilizzando tanti artifici: sconti a tre-quattro livelli percentuali, omaggi specifici (prodotti regalati a seguito di prodotti acquistati dello stesso tipo), omaggi generici (prodotti regalati differenti da quelli oggetto di acquisto, pur sempre vendibili), note credito che “piovono” occasionalmente in farmacia durante l’anno, premi di fine anno/stagione, sconti per pagamenti in contanti, cambio merce,… e chi più ne ha più ne metta!

I FATTORI CRUCIALI

Allora, a che valore si acquista? I tuoi fornitori sono imprese nate con la mentalità commerciale molto prima del più innovatore dei farmacisti e ne sanno una più del diavolo in materia di offerte accattivanti. E siccome è sempre valida la massima secondo la quale si guadagna sicuramente quando si compra bene, perché non è detto che si venderà altrettanto bene, soprattutto di questi tempi, ti suggerisco un piccolo promemoria dei fattori finanziariamente cruciali per gli acquisti, che consiglio di monitorare fornitore per fornitore, così da valutarne l’impatto sulle tue finanze:

  1. sconto effettivo applicato sul costo d’acquisto
  2. vincoli sulle quantità minime d’acquisto
  3. eventuali obblighi di frequenza d’acquisto
  4. tempi di pagamento
  5. interessi passivi applicati
  6. presenza degli omaggi e loro sostituibilità con altri vantaggi

E, in linea più generale, osserva il costo del denaro di cui la farmacia eventualmente si approvvigiona per pagare i suoi impegni correnti; tanto, per non avere brutte sorprese…

a che prezzo si acquista la merce?

IL LAVORO DEL FARMACISTA

Gli acquisti per assortire la farmacia rappresentano un lavoro impegnativo, poiché vede dibattuto il farmacista tra la conoscenza delle richieste dei clienti, la volontà di dare un’identità alla propria farmacia, le condizioni finanziarie e i termini di pagamento, lo spazio a disposizione, gli indici di rotazione della merce, la compresenza di più linee di prodotto similari, gli interessi e le competenze professionali di chi opera,…

Atteso che è sempre buona norma avere un’idea chiara e darsi una risposta coerente ai dubbi appena espressi, qui ti suggerisco un esercizio molto semplice e al contempo ricco di spunti utili al tuo processo decisionale: prova a moltiplicare il margine con l’indice di rotazione e fai una graduatoria decrescente dei prodotti; ne otterrai dei valori e, guardando la classifica dal basso, conoscerai quelle referenze su cui devi agire: eliminarle dall’assortimento o ridefinirne il significato? Intendo dire decidere sulla corretta collocazione e sullo spazio espositivo nonché sui prezzi di vendita, sull’avvio di promozioni, sull’acquisto solo a richiesta del cliente, sul negoziare la scontistica con il fornitore,…

Ovviamente la permanenza nell’assortimento dovrà vederti impegnato sui due parametri in oggetto: o aumenti il margine o incrementi l’indice di rotazione.

CONCLUSIONI

In conclusione, hai compreso a che prezzo si acquista la merce? Alla prossima fornitura prova a sottrarre tutti gli sconti dal prezzo di riferimento di partenza del tuo prodotto; poi togli il valore degli omaggi, premi e note credito che ti vengono promessi, nonché eventuali sconti per pagamenti immediati. A tale differenza devi però aggiungere gli interessi passivi che il fornitore ti fa pagare quando ti concede una dilazione particolarmente lunga, ovvero il tasso di interessi per esigenze di cassa applicato dalla tua banca. Ti assicuro che se ne vedono delle belle!

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