Controllare la gestione

CONTROLLO DEI PROCESSI O CONTROLLO DELLE PERSONE: COSA DOMINARE?

 

Controllo dei processi o controllo delle persone: cosa dominare? Sono oltre trent’anni che mi occupo di controllo di gestione e di processi organizzativi nelle aziende, da più di quindici anche di persone e di sviluppo delle risorse umane: razionalità ed emotività, due binari professionali che mi affascinano e che alla lunga si intersecano. Quando maturo esperienze queste diventano materia prima per i miei pensieri e per i miei libri, e credo di aver vissuto tante situazioni differenti in centinaia di aziende, anche se non si smette mai di imparare.

Qui voglio affrontare un tema davvero cruciale per la produttività e per l’economia aziendale, soprattutto delle piccole e medie imprese, il mio campo d’azione preferito. Mi sono spesso soffermato a riflettere su un aspetto non infrequente, incontrando imprenditori che sinceramente desiderano implementare sistemi di controllo di gestione aziendale e che presentano, in tutto o in parte, le seguenti caratteristiche:

  • grande forza d’animo,
  • capacità intuitiva e creativa,
  • abilità commerciali,
  • velocità decisionale.

Ma, a prescindere dall’esperienza pluriennale e magari dall’aver visto nascere la propria creatura, manifestano anche

  • disordine mentale,
  • notevole volatilità delle idee.

Mescolando quindi questi aspetti, positivi e negativi, che influenzano la vita di uno specifico team di lavoro, quali sono i principali effetti di tale mix “caratteriale”? Indubbiamente si registrano le seguenti conseguenze a livello direzionale:

  • la percezione di perdere il controllo delle attività e dei processi lavorativi,
  • una grande fretta di ottenere le cose fatte dai propri collaboratori,
  • l’attivazione di meccanismi di “micromanagement”, e tra questi la pretesa di feedback su dettagli di attività a bassissimo valore aggiunto.

E quindi, cosa desidera l’imprenditore da una possibile collaborazione professionale? Il suo sogno nel cassetto può così descriversi, a proposito dell’alternativa tra controllo dei processi e controllo delle persone:

  • chiarezza dei ruoli,
  • collaboratori perfetti esecutori di ordini,
  • controllo maniacale dei singoli compiti, nei loro particolari.

Purtroppo il tutto viene condito dalla pressoché assenza di delega e dal sogno che tutto cambi in pochissimo tempo, come se le vecchie abitudini, magari consolidate in anni di lavoro, venissero cancellate con un colpo di spugna. Ovviamente la cosa è impossibile e va chiarita all’inizio della collaborazione, altrimenti è bene rinunciarvi sin dal principio, perché sicuramente il clima che si registra in azienda sarà di scarsissima fiducia reciproca tra capo e subordinati.

Quello che l’imprenditore non sa, in definitiva, è che la causa di condotte che sviluppano stupidità funzionale tra i lavoratori è generata dalle sue idee e dal suo stile comportamentale, piuttosto che viceversa. Se non si affronta innanzitutto tale fattore, la probabilità che gli obiettivi generali non siano raggiunti è molto elevata e anche la leadership verrà impoverita da una diffusa sfiducia e da un lavoro robotico, meramente esecutivo e condizionato da continui ordini se non, peggio, da frequenti cambi di rotta. Le persone, in definitiva, non ce la fanno a stare dietro un imprenditore che una ne fa e cento ne pensa. Né le persone sono capaci di leggere nella mente del proprio capo, per cui preferiscono ubbidire acriticamente.

CONCLUSIONI

Dicevo all’inizio che controllo di gestione e sviluppo delle risorse umane rappresentano due binari professionali che alla lunga si intersecano. Per quanto detto, il controllo dei processi o il controllo delle persone non è una domanda che preveda alternative: è ovvio che occorra dominare i primi e, invece, accrescere la leadership sui secondi, e non in contrario; per non far sì che un eccesso di efficienza focalizzata su dettagli di poco conto distrugga motivazione ed efficacia operativa all’interno del team. In una parola, in un contesto turbolento occorre puntare all’intraprendenza umana, attraverso l’autonomia, con un controllo sui risultati; altro che ubbidienza!

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