Dirigere una farmacia

il titolare a una dimensione

A proposito del titolare a una sola dimensione, non posso fare a meno di riportare una storiella descritta da Manfred F.R. Kets de Vries, nel suo volume L’Organizzazione Irrazionale.

C’era un uomo che sembrava normale sotto tutti gli aspetti, tranne uno: pensava di essere morto. Tutti quelli che gli erano intorno cercavano di persuaderlo che così non era, ma invano. Alla fine, fu mandato da un dottore, che tentò anche lui di convincerlo che non era morto. Dopo una lunga conversazione senza esito, preso dalla disperazione, il dottore gli chiese: “Senta, ma secondo lei i morti sanguinano?”, “No, certo”. Allora il dottore prese il bisturi e fece un taglietto sul braccio del paziente. “Guardi qui”, disse il dottore in tono confidenziale. Ma il paziente rispose: “Santo cielo, ma allora i morti sanguinano!”.

Il titolare a una dimensione: chi è

Una scena abbastanza usuale, credimi, non solo in farmacia, è quella che mi piace definire “titolare a una sola dimensione”; colui il quale si occupa solo di ciò per cui si sente incaricato, portato o perché semplicemente gli piace. Secondo te quante probabilità di successo potrà avere costui? Poche, in verità, se è vero che oggi devi anticipare le tendenze, devi creare un ambiente stimolante per i collaboratori, devi occuparti di pubbliche relazioni, devi essere capace di valutazioni economiche, devi… avere tanti talenti e vestire diversi abiti, secondo necessità. Poliedrico (= con capacità, sentimenti e aspetti molteplici) è la migliore definizione che mi riesce nel sintetizzare le qualità di un odierno titolare di successo, ad un tempo versatile ed eclettico.

Conseguenze

Nella pratica, il rischio di un titolare è di ritrovarsi sovraccarico di attività non sempre piacevoli, burocratiche o, ironia della sorte, che sarebbero anche piacevoli se fatte in modo, tempi, velocità, spazi e condizioni differenti! Una cosa è sicura: oggi il mondo premia la poliedricità e punisce una certa rigidità al cambiamento. Ora, scegli tu la partita che intendi giocare e, mentre decidi, chiediti che cosa ti puo’ aiutare a raggiungere questa poliedricità: cioè essere la causa o l’effetto di un tuo atteggiamento o di un modo di pensare. Di certo, cambiare non è facile e le resistenze hanno mille origini: non ho il talento per riuscirci, mi manca la forza, ci rimetterò qualcosa, costa troppo,… ma non ci si chiede mai quanto costa la staticità!

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